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Negli ultimi anni, il tema della sostenibilità è diventato sempre più centrale per il settore alimentare, in particolare per quello del foodservice. La pressione arriva soprattutto dalle nuove generazioni, che chiedono scelte più etiche e responsabili anche quando si tratta di dove ordinare un caffè o un panino.
Secondo Mintel, nel Regno Unito la sensibilità verso l’etica e l’impatto ambientale di un locale è aumentata rispettivamente di 6 e 5 punti percentuali, superando in alcuni casi criteri tradizionali come la salute e persino la qualità del cibo. Per le fasce più giovani, in particolare tra i 16 e i 34 anni, questi aspetti contano molto più rispetto a generazioni precedenti.
Il packaging sostenibile si inserisce in questo contesto con un ruolo chiave. Deve però affrontare una sfida complessa: ridurre l’impatto ambientale senza compromettere igiene, sicurezza alimentare e funzionalità e, allo stesso tempo, adattarsi a un mondo in continua evoluzione, dove materiali, abitudini e tecnologie cambiano in fretta.
Materiali innovativi nel packaging sostenibile
Le bioplastiche sono una delle soluzioni che stanno prendendo piede. Sono realizzate a partire da fonti vegetali come amido di mais o canna da zucchero, e spesso sono biodegradabili. Tuttavia, non sempre sono compostabili e la loro gestione dipende molto da come viene organizzato il riciclo nella zona in cui vengono smaltite.
Anche i materiali compostabili stanno trovando spazio. In Germania, il 78% dei consumatori considera la riduzione dei rifiuti da packaging un’azione concreta verso la sostenibilità. Nonostante questo, il 46% ritiene di non avere informazioni sufficienti su come smaltire correttamente questi materiali. Non è raro infatti che vengano buttati nella spazzatura sbagliata, sperando che siano comunque riciclati. È ciò che Mintel definisce wish-cycling.
Guardando al futuro, il packaging edibile è una delle soluzioni più affascinanti. Si tratta di pellicole o contenitori commestibili, spesso a base di alghe o proteine naturali. Sono idee sperimentali, ancora poco diffuse su larga scala, ma con un grande potenziale per ridurre gli scarti.
Anche materiali come alghe e micelio, la parte vegetativa dei funghi, stanno emergendo come alternative interessanti. Secondo il report Mintel Global Packaging Trends, questi materiali si adattano bene al mondo del take-away, combinando biodegradabilità e resistenza.
Tendenze emergenti e tecnologie all’avanguardia
Una delle tendenze più interessanti è quella del packaging riutilizzabile. In contesti urbani, alcuni locali stanno offrendo contenitori restituiti con cauzione o incentivando i clienti a portare i propri. Un esempio concreto arriva da Berlino, dove Isla Coffee ha adottato un approccio zero waste. In collaborazione con la startup Kaffeeform, ha creato tazze realizzate con fondi di caffè e legno riciclato. Il locale valorizza ogni passaggio della filiera, riutilizzando persino il latte avanzato per produrre ricotta fatta in casa e lavorando solo ingredienti stagionali.
Anche la tecnologia può aiutare a ridurre gli sprechi. Domino’s ha introdotto QR code direttamente sui cartoni delle pizze per fornire istruzioni di riciclo specifiche in base alla città. In Italia, l’app Junker permette di scansionare il codice a barre di un imballaggio e ricevere indicazioni su come smaltirlo correttamente.
Un altro fronte di sperimentazione riguarda le bioplastiche prodotte da fonti alternative come scarti agricoli, vinacce o residui industriali. Questi materiali evitano l’utilizzo di colture dedicate e si integrano meglio in un’economia circolare.
Sfide del settore
Nonostante le innovazioni, restano numerosi ostacoli. Le bioplastiche e gli altri materiali sostenibili hanno spesso costi di produzione più alti rispetto alla plastica convenzionale. Questo è un problema soprattutto per le piccole e medie imprese che faticano a sostenere l’investimento iniziale.
Esiste poi una certa resistenza al cambiamento, sia da parte delle aziende che dei clienti. In Germania, il 34% dei consumatori che non dà priorità alla sostenibilità afferma che il motivo è il costo troppo elevato. Un altro 23% lamenta la mancanza di opzioni green accessibili.
Infine, la gestione degli imballaggi sostenibili è resa complessa dalle differenze infrastrutturali tra regioni. In molte zone, mancano gli impianti necessari per compostare correttamente i materiali compostabili, che rischiano così di finire nell’indifferenziata o di essere inceneriti.
Opportunità e vantaggi competitivi
Nonostante le difficoltà, puntare sulla sostenibilità è una scelta che può premiare. Il 55% dei consumatori britannici è disposto a pagare di più per un caffè con certificazione etica e ambientale. In Germania, il 57% dei clienti di ristoranti vorrebbe piatti che aiutino a consumare più verdure.
Chi adotta soluzioni sostenibili e comunica in modo chiaro il proprio impegno riesce a distinguersi e a costruire una relazione più forte con i clienti, soprattutto con le nuove generazioni. Inoltre, in molti paesi esistono incentivi economici e sgravi fiscali per chi sceglie materiali alternativi e pratiche più responsabili.
Case study di successo
Nel Regno Unito, Wahaca è stata una delle prime catene di ristoranti a indicare l’impronta carbonica dei piatti nel proprio menù. Oggi, il 60% dei piatti proposti è vegetariano. Green King ha invece lanciato un calcolatore gratuito per supportare i propri partner nella misurazione delle emissioni, in collaborazione con Zero Carbon Forum.
Un altro caso significativo arriva dalla Svizzera. Beelong, un’organizzazione con sede a Losanna, ha ideato l’Eco-Score. Questo sistema assegna a ogni piatto un punteggio basato su criteri come le emissioni di CO₂, il metodo di coltivazione e il trasporto. Coop ha adottato l’Eco-Score su oltre 2000 prodotti a marchio proprio, contribuendo a rendere più trasparente l’impatto ambientale delle scelte alimentari.
Anche il ristorante Frea, a Berlino, è un esempio concreto di economia circolare applicata alla ristorazione. Composta tutti i rifiuti organici in loco e li restituisce alle aziende agricole da cui si rifornisce. Un modello che dimostra come sostenibilità e buona gestione possano andare di pari passo.
Prospettive future nel packaging sostenibile
Il futuro del packaging per il foodservice si giocherà sempre di più sull’innovazione. Nuovi materiali biodegradabili, pellicole naturali con proprietà antimicrobiche e bioplastiche prodotte a partire da CO₂ catturata stanno passando dalla fase di laboratorio alla realtà.
Ma non basta l’innovazione tecnica: sarà fondamentale anche lavorare sul lato culturale. Servirà una collaborazione costante tra imprese, istituzioni, enti di ricerca e cittadini per sviluppare sistemi di etichettatura chiari, infrastrutture efficienti e una cultura del riuso e del riciclo diffusa e condivisa.
Fonti
- Mintel – Sustainability in Foodservice: Consumer Attitudes and Innovation, presentazione a SIGEP 2025, a cura di Ofeli Boucher
- Mintel – 2025 Global Packaging Trends: Packaging in Perspective
- Isla Coffee, https://islacoffee.de
- Beelong, https://beelong.ch/en
Sigep Vision sustainability