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L'ascesa della ristorazione guidata dai supermercati
Mentre l'industria della ristorazione si riprende dal Covid-19, un'altra tendenza emersa durante la pandemia e ormai consolidata è la crescente quota di alimenti pronti al consumo (Ready to Eat) venduti nei supermercati.
Dati recenti di Circana illustrano questa crescita costante: in Europa, i ristoranti con o senza servizio al tavolo hanno visto la loro quota di mercato nella ristorazione fuori casa scendere dal 79% nel 2021 al 77% nel 2024, mentre i canali non commerciali (cibo RTE venduto nei supermercati, distributori automatici, stazioni di servizio e servizi a bordo) hanno guadagnato terreno.
Ulteriori approfondimenti di Circana rivelano che nel 2024 la spesa al dettaglio nel settore della ristorazione in Europa ha raggiunto 18,1 miliardi di euro, con un aumento del 47% rispetto al 2020. La Francia detiene la quota di mercato più ampia (6,8%), seguita dall'Italia con il 3,5%.
Dati di Mintel relativi agli Stati Uniti aiutano a comprendere i due principali fattori trainanti di questa tendenza:
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Convenienza: durante le restrizioni Covid-19, acquistare cibo RTE al supermercato invece di ordinare da ristoranti locali permetteva di tornare a casa più rapidamente. Dopo la pandemia, il fatto di essere già nel supermercato ha continuato ad attrarre i consumatori. Infatti, è il motivo più citato (49% degli intervistati) per l'acquisto di cibo pronto nei supermercati.
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Inflazione: il cibo RTE costa di più ma fa risparmiare tempo, rendendolo un compromesso accettabile per i consumatori. Tuttavia, il minor costo del cibo RTE nei supermercati rispetto al takeaway dei ristoranti ha reso questo compromesso ancora più vantaggioso in tempi di pressione finanziaria. L'inflazione nel settore alimentare casalingo sta diminuendo più rapidamente rispetto a quella nel settore fuori casa, consolidando ulteriormente questa tendenza.
Altri approfondimenti dai dati di Mintel:
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Le cene in famiglia sono la principale motivazione per acquistare cibo RTE nei supermercati, ma anche cene in solitaria e pranzi a casa o fuori sono motivazioni comuni.
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Il pollo, soprattutto allo spiedo e fritto, resta un alimento base dei pasti pronti, rappresentando il 74% degli acquisti di cibo RTE al dettaglio nel 2024.
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L'aumento della quota delle vendite foodservice nel retail è anche il risultato dell'impegno dei supermercati nel migliorare questo segmento. La maggior parte degli acquirenti riconosce che la qualità dei cibi pronti nei supermercati è migliorata negli ultimi anni
Dai carrelli della spesa ai tavoli da pranzo
Questa ibridazione tra vendita al dettaglio e ristorazione assume anche forme più avanzate.
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Mercadona (Spagna) offre una vasta gamma di piatti RTE (tortillas, paellas, lasagne, polpette) in 1200 dei suoi 1600 negozi, fornendo anche microonde, posate e tavoli per consumare il pasto in loco.
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Conad (Italia) ha aperto 28 punti self-service Punto Ristoro, che offrono pasti da due portate a meno di 10 euro.
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Tesco (Regno Unito) ha aperto oltre 300 caffetterie con menù per il pranzo e la colazione.
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Iperspar (Italia) ha aperto nove ristoranti e sviluppato diversi brand di cibo takeaway (ramen, pollo fritto, ecc.) all'interno dei propri negozi.
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Coop (Svizzera) serve cibo tailandese e italiano nei suoi supermercati, oltre a gestire 180 ristoranti self-service adiacenti ai punti vendita.
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Esselunga ha aperto il suo primo Bar Atlantic nel 2003, espandendosi poi a oltre 100 location che offrono panini, insalate, piatti caldi e caffè per una pausa veloce e conveniente.
Brand alimentari che creano esperienze dine-in
Un'altra forma di ibridazione è quella dei brand alimentari che vanno oltre il classico flagship store, offrendo cibi pronti al consumo con la possibilità di mangiare in loco. Alcuni esempi:
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Bauli (Italia) ha aperto 13 Minuto Bauli (uno a Vienna), un concept di caffetteria-pasticceria con mini pandoro appena sfornati.
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Fazer (Finlandia) ha ampliato il canale di vendita tradizionale con oltre 40 Fazer Cafés, che servono cioccolatini, dolci e pasti completi.
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Mövenpick (Svizzera) opera attraverso tre canali: produzione interna per la catena di ristoranti, gelaterie e vendita al dettaglio.
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Fattorie Garofalo (Italia) gestisce 14 negozi in luoghi strategici (aeroporti, stazioni ferroviarie, centri commerciali) che offrono pasti a base di mozzarella per asporto o consumo in loco.
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Bindi (Italia), specializzata in gelati, semifreddi e dessert surgelati, utilizza un modello multi-canale che include vendite online dirette ai consumatori, fornitura ai ristoranti e punti vendita propri
Nuove realtà di mercato
La linea tra foodservice e retail è ormai sempre più sfumata, con i consumatori che si aspettano esperienze più ricche sia quando fanno shopping che quando mangiano fuori. Con questa tendenza in crescita, le aziende di entrambi i settori devono esplorare nuovi canali di vendita e strategie innovative per espandere la propria presenza sul mercato e cogliere nuove opportunità.
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