C’è stato un tempo in cui il food delivery era solo una questione di praticità. Oggi è molto di più: un campo fertile dove gusto e benessere si incontrano, si sfidano e si mescolano. Se da un lato cresce la voglia di mangiare sano, dall’altro resta forte il richiamo di quel piatto che sa di casa, che consola e coccola.
Il comfort food è ancora protagonista: piatti pieni, rotondi, che parlano di ricordi e soddisfazioni immediate. Nonostante le mille promesse salutiste, quando si ordina da casa, spesso si sceglie con il cuore...e con l’appetito.
Ma non è una rinuncia: è una nuova ricerca di equilibrio. Il futuro del delivery parla la lingua delle sfumature, dove la leggerezza non è una rinuncia e il gusto non è mai messo da parte. L’ibrido vince, quando riesce ad appagare e far star bene, nello stesso morso.
I numeri: tra crescita e contraddizione
Il mercato globale del food delivery non rallenta: nel 2024 ha raggiunto i 288,84 miliardi di dollari e viaggia spedito verso un tasso di crescita annuo del +9,4 % fino al 2030 (fonte: Grand View Research). Cresce anche il segmento dei pasti salutari consegnati a domicilio: 10,58 miliardi di dollari nel 2024, con una previsione di crescita ancora più vivace, +14,33 % (CAGR 2024–2032).
Eppure, i numeri non bastano a raccontare tutto. Perché poi arriva il momento di ordinare, e lì entra in gioco il cuore...e la pancia. Secondo il DoorDash Delivery Trends Report 2025, il 98 % dei consumatori ha scelto il delivery per rispondere a un “craving”: un desiderio preciso, improvviso, difficile da ignorare.
Non è solo fame. È voglia di qualcosa che fa stare bene, subito. E il delivery diventa alleato perfetto di chi cerca gratificazione, prima ancora che equilibrio.
Perché vince il comfort food? Le ragioni sono più d’una, e tutte affondano nel quotidiano. I piatti healthy, spesso, costano di più. E quando si ordina d’impulso, quel prezzo in più può fare la differenza. Le app, poi, spingono ciò che vende: più visibilità ai piatti più cliccati, più fotografati e sono quasi sempre comfort.
In una giornata che corre veloce, lo stomaco non cerca sfide ma certezze. La familiarità di un piatto conosciuto, la promessa di un gusto rassicurante, valgono più di mille novità. E poi c’è la questione estetica: il comfort food, con i suoi colori pieni e le forme rotonde, è bello da guardare, da fotografare, da condividere. E viene voglia di prenderlo, anche solo con gli occhi.
Strategie ibride: il futuro del menù
La risposta? Integrare elementi comfort in proposte salutari. Alcuni brand internazionali stanno già percorrendo questa strada.
True Food Kitchen (USA)
Nel febbraio 2025, il brand ha eliminato al 100 % gli oli di semi industriali, passando a olio di oliva e avocado in tutte le sue 46 sedi.
Nonostante il posizionamento salutista, il menu continua a includere piatti gratificanti come curry cremosi, bowl calde e pizze con ingredienti bilanciati ma gustosi.
The Food Lab (Egitto)
Sempre più ghost kitchen delivery-only sviluppano menù benessere con un twist indulgente: ad esempio, bowl vegetariane con topping croccanti, wrap con salse creamy ma bilanciate o dessert “better-for-you” accanto a main dish vegetali.
The Food Lab è una ghost kitchen startup con base al Cairo fondata nel 2020, specializzata nello sviluppo di alternative plant-based "meaty" : ovvero burger e polpette vegetali che imitano consistenza e sapore della carne , ma con topping indulgenti come salse cremose, croccanti e formaggi vegetali.
Cosa possono fare i ristoratori? Rendere desiderabile il benessere
Non basta preparare piatti salutari: serve raccontarli nel modo giusto. Le parole hanno un peso, e possono accendere il desiderio. Termini come “gratificante”, “completo”, “confortante” funzionano meglio accanto a “nutriente” e “light”. Parlano a chi vuole star bene, ma anche godersi il momento.
Anche il menù può diventare complice: opzioni modulari che permettono al cliente di personalizzare la propria scelta, con un topping croccante, una salsa in più, un ingrediente speciale, trasformano un piatto salutare in un’esperienza su misura.
E poi il packaging: trasparente, chiaro, ma invitante. Che racconta i benefici, certo, ma senza dimenticare il piacere. Perché un piatto bello da scartare è già un invito a gustarlo.
Il comfort food non è il nemico della salute. Anzi, può diventare il suo alleato più goloso. Oggi è possibile, e sempre più auspicabile, dare vita a una nuova generazione di piatti delivery che parlano al palato e al benessere con la stessa voce. Perché il consumatore di oggi non accetta compromessi: non vuole scegliere tra buono e sano. Vuole entrambi. E li vuole subito, con un tap.
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